Nel video intervista a Avv. Luca Andrea Brezigar
Un dispiegamento di oltre 100 militari ha dato esecuzione dalle prime ore dell’alba a 23 misure cautelari a carico di persone considerate dagli investigatori affiliate alle ‘ndrine dei “Piromalli” di Gioia Tauro e dei “Mancuso” di Limbadi. Nel corso dell’operazione rinominata “Radici”, che ha visto perquisizioni anche a Modena, questa mattina sono stati sequestrati conti correnti, beni immobili e quote societarie per un valore di 30 milioni di euro. Bancarotta fraudolenta, estorsioni, violenza e minacce sono alcune delle accuse a carico dei vari soggetti coinvolti. Tra le misure disposte dal gip di Bologna Domenico Truppa su richiesta del pm della Dda Marco Forte c’è anche la custodia cautelare in carcere per Francesco Patamia, fondatore del partito “Europei Liberali” e candidato alla Camera nelle ultime elezioni con la lista “Noi moderati” di Maurizio Lupi. 23 persone come detto sono state raggiunte da misure cautelari, ma l’inchiesta in generale riguarda 34 soggetti. Tra questi professionisti, prestanome e uomini legati alla ‘ndrangheta. L’inchiesta ha mosso i primi passi dalla segnalazione di alcune operazioni sospette e acquisizioni di locali in un comune romagnolo in piena emergenza Covid. Segnalazioni dei cittadini raccolte e riferite agli inquirenti dal sindaco. Da lì, l’indagine si è allargata a tutta l’Emilia-Romagna, fino a smascherare un importante giro di aperture e chiusure di società intestate a prestanome, usate per riciclare denaro mediante sistematiche evasioni fiscali. L’operazione condotta dai Carabinieri del Comando provinciale di Bologna ha portato a svariate perquisizioni anche a Modena capeggiate dagli uomini della Guardia di Finanza locale. Nei nostri territori in particolare sono state coinvolte a vario titolo otto persone. Da quanto si apprende, un commercialista e un avvocato di origine calabrese, entrambi con obbligo di dimore e l’interdizione dalla professione.