Era lucido, capace di intendere di volere, Franco Cioni, quando all’alba del 14 aprile scorso soffocò la moglie con un cuscino. Lo ha stabilito la consulenza tecnica presentata ieri dal perito, la dottoressa Matilde Forghieri, al giudice per le indagini preliminari. Il 73enne ad aprile, nella sua casa in via degli Esposti, a Vignola, uccise la moglie Laura Amidei nel sonno e subito dopo chiamò i carabinieri per confessare tutto. Secondo quanto riportato dall’uomo, lo aveva fatto perché non riusciva più a sopportare la sofferenza di lei, gravemente debilitata da una malattia che si aggravava di giorno in giorno. Ritenendo inesistente il rischio di reiterazione o fuga, il Gip in quell’occasione aveva rimesso in libertà l’uomo. Secondo quanto si apprende dalla perizia psichiatrica depositata ieri, il pensionato presentava l’insorgenza di una lieve depressione, ma non così forte da indurlo a uno stato di confusione mentre usava il cuscino per soffocare la moglie. Era quindi capace di intendere e di volere, si è stabilito in tribunale a conclusione dell’incidente probatorio. Ora per Cioni, che si trova al momento agli arresti domiciliari, si aprirà il processo con l’accusa di omicidio volontario.
OMICIDIO VIGNOLA, CIONI ERA IN GRADO DI INTENDERE E DI VOLERE
Il 73enne di Vignola che ad aprile soffocò nel sonno la moglie malata era in grado di intendere e di volere. Questo l’esito della perizia psichiatrica presentata ieri. Per Franco Cioni si apre il processo con l’accusa di omicidio volontario