Si è svolta ieri, presso la Medicina Legale, l’autopsia delle tre vittime dell’omicidio-suicidio di Marzaglia, avvenuto nella notte di mercoledi 23 aprile.
L’esame autoptico è stato eseguito dal dottor Franco Marinelli, consulente della Procura di Modena.
Servirà a stabilire la causa del decesso di Claudia Santunione (79 anni), Stefano Salsi (48) e Giancarlo Salsi (83). Quest’ultimo, il capo-famiglia, ha ucciso la moglie e il figlio e poi si è tolto la vita, impiccandosi alla scala di casa.
La tragedia familiare si è consumata nell’abitazione in Strada Pomposiana, a Marzaglia.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti anche in base alle testimonianze dei vicini e dei conoscenti della famiglia, il padre Giancarlo, camionista in pensione, da sempre si occupava del figlio Stefano, affetto da una forma grave di autismo e ora costretto anche su una sedia a rotelle. E negli ultimi anni aveva dovuto occuparsi anche della moglie Claudia, molto conosciuta a Marzaglia per aver gestito il forno, da tempo colpita da demenza senile.
Allo stesso Giancarlo, recentemente, sarebbe stato diagnosticato un serio problema di salute, facendolo scivolare in uno stato di profonda solitudine e disperazione. Portandolo a commettere questo atto estremo, proprio nel giorno del suo 83° compleanno. Lasciando un amaro biglietto d’addio per cercare di spiegare il suo gesto.
Presumibilmente, Giancarlo Salsi ha soffocato nel sonno moglie e figlio, poi coricandoli insieme sul letto matrimoniale, uno accanto all’altro. Infine, si è tolto la vita.
Sarà l’esito dell’autopsia a confermare o meno questa verosimile ricostruzione dei fatti.