E’ stata posta sotto sequestro per consentire ulteriori accertamenti l’abitazione della famiglia Salsi, teatro della tragedia avvenuta la sera del 23 aprile a Marzaglia. Il pensionato Carlo Salsi di 83 anni, probabilmente schiacciato dal peso delle responsabilità e da quello della malattia della moglie e del figlio autistico ha deciso di soffocarli in casa e di togliersi la vita dopo la festa del suo compleanno. La Procura nelle prossime ore dovrà conferire l’incarico ai peridi medico legali per svolgere l’autopsia sui tre corpi: accertamenti fondamentali per stabilire con precisione le cause della morte. Solo in seguito sarà possibile fissare la data dei funerali. Restano ancora da chiarire alcuni elementi fondamentali, tra cui se Claudia e il figlio Stefano siano stati uccisi nella camera matrimoniale, dove sono stati ritrovati, oppure se uno dei due sia stato spostato lì successivamente. L’allarme è scattato quando il centro diurno frequentato da Stefano non ha visto arrivare né lui né il padre Carlo. Preoccupati, gli operatori hanno avvisato i familiari ed è così che Valerio Salsi, fratello di Carlo, si è recato nell’abitazione di Strada Pomposiana e si è trovato di fronte alla tragedia. L’83enne ogni giorno accompagnava il figlio a Modena in un centro socio-occupazionale per persone con disabilità, dove Stefano restava per mezza giornata. Anche la moglie Claudia era seguita dai servizi sanitari e frequentava un centro diurno specialistico. Lo stesso Carlo da poco pare avesse scoperto di essere malato. E sembra che proprio questo sarebbe stato il motivo che lo avrebbe spinto ad agire con disperazione: la paura di non farcela più e la preoccupazione per il futuro dei suoi familiari, non autosufficienti, lo hanno spinto alla tragedia. Nella casa è  stato ritrovato un biglietto d’addio, che potrebbe offrire ulteriori elementi per comprendere le ragioni di un gesto tanto drammatico.