Nuova udienza in Tribunale a Modena sulla morte di Alessandro Gozzoli, il 41enne di Bazzano trovato senza vita, legato con mani e piedi al suo letto, il 10 marzo del 2023. Ammessa la lista testi di tutti, il giudice vuole ora accertare se la pressione esercitata sul collo della vittima sia stata effettivamente la causa della morte dell’uomo. Per questo, è stata chiesta una maxi-perizia per analizzare le tracce di Dna trovate sul cadavere della vittima. Il prossimo 13 giugno sarà nominato un genetista forense che dovrà svolgere proprio queste ulteriori analisi. Alla sbarra per l’omicidio di Gozzoli due giovani rumeni di 20 e 21 anni. Le accuse nei loro confronti sono di omicidio volontario, rapina aggravata e indebito utilizzo di carte di credito. Secondo la ricostruzione della Procura, i due avrebbero conosciuto Gozzoli a Bologna e insieme a lui si sarebbero poi spostati nella sua casa a Casinalbo, dove, nell’ambito di un rapporto, il 41enne sarebbe stato legato e soffocato. Per l’accusa, gli imputati avrebbero ucciso l’uomo per poi rapinarlo delle carte di credito e dei computer portatili. Diversa, invece, la ricostruzione dei legali difensori, i quali sostengono invece che non c’è stata nessuna volontà di uccidere il consulente del lavoro, ma la morte sarebbe avvenuta nell’ambito di un gioco erotico finito male. Per i due imputati i legali hanno scelto due riti differenti: per Marcelino Caldarariu, presente oggi in aula, gli avvocati Maria Larossa e Cecilia Ferraresi hanno chiesto il rito ordinario, mentre Andrea Margotti, l’avvocato del secondo imputato, Petre Dabuleanu, ha optato invece per l’abbreviato condizionato a uno specifico accertamento, ossia all’ascolto del consulente tecnico del pubblico ministero.