Hanno preso il via ieri gli esami specifici e irripetibili per determinare a chi appartengano dei due giovani accusati dell’omicidio, le tracce del Dna isolate sul corpo della vittima, Alessandro Gozzoli, 41enne, di Bazzano, ma al momento del delitto residente a Casinalbo. Il corpo senza vita, sul suo letto legato mani e piedi, come ricordiamo, è stato trovato dalla sorella e dai suoi datori di lavoro preoccupati per la sua lunga e immotivata assenza. Le analisi specifiche sono mirate appunto a stabilire a chi appartengono le tracce di DNA che erano state prelevate in corso di autopsia, visto che non tutte erano state analizzate dai Ris. L’esito di queste ultime sarà comunicato probabilmente nel corso del mese di agosto. Due i giovani accusati di omicidio volontario, rapina e utilizzo fraudolento di carte di credito, avvenuto la notte del 10 marzo dello scorso anno, un 20enne e un 21 enne. Per questi nuovi esami, le legali del più giovane imputato hanno nominato un perito, l’avvocato del 21enne, invece, non ha scelto consulenti. Da quanto emerso sino ad ora, nel corso della prima udienza, i due amici avevano conosciuto Alessandro Gozzoli a casa di un amico comune a Bologna per poi decidere di trasferirsi tutti e tre nell’abitazione del 41enne quella sera tra il 9 e il 10 marzo 2023. Prima del delitto i due giovani erano domiciliati presso il campo nomadi di Bologna. Sono stati poi individuati e arrestati uno in Romania, l’altro in Inghilterra. Ora si trovano in carcere. Mentre per il 20enne è iniziato il processo davanti alla corte d’Assise, a porte chiuse, il 21enne sarà giudicato in abbreviato