Aveva soffocato la moglie, malata di tumore, con un cuscino, nella loro abitazione di via Degli Esposti, a Vignola. Il 73enne Franco Cioni è stato condannato, a fronte di una richiesta iniziale di una pena minima di 21 anni di reclusione, a sei anni e due mesi di carcere per l’omicidio di Laura Amidei. La Corte d’Assise, che si è espressa questa mattina, ha accolto le richieste della difesa, riconoscendo tutte le attenuanti, secondo le quali l’uomo avrebbe agito per porre fine alle sofferenze della coniuge. La stessa famiglia di Cioni è stata vicina al pensionato, sottolineando come  l’uomo avesse sempre accudito la moglie con premura  da quando era caduta in malattia.

L’omicidio si consumò il 14 aprile del 2021 e fu lo stesso Francio Cioni a chiamare i Carabinieri confessando il gesto. Nell’ultima udienza dibattimentale, tenutasi lo scorso settembre, anche la pubblica accusa aveva chiesto per l’uomo la pena minima, ma trattandosi di un omicidio aggravato per il quale era scattato il Codice Rosso, le attenuanti generiche non avrebbero potuto prevalere.

Il 30 ottobre scorso però, la Corte Costituzionale si è espressa su un caso analogo, avallando di fatto ciò che il legale di Cioni, l’Avvocato Simone Bonfante, aveva sempre sostenuto: che il divieto di prevalenza delle attenuanti generiche sulle aggravanti, in un caso simile, fosse incostituzionale.