Si è svolta ieri l’udienza alla Corte d’Assise davanti alla quale l’amico di Carlo Evangelisti, 49 anni, ha raccontato, non senza momenti di emozione e tensione, ciò di cui è venuto a conoscenza la mattina stessa dell’omicidio per bocca del 49enne.
La tragedia aveva provocato uno choc tra amici e conoscenti. Era la mattina del 16 novembre 2021 quando l’uomo al culmine di una violenta ed ennesima lite con la madre l’ha uccisa nell’appartamento in cui vivevano in via Manzini a Modena. A raccontare ciò che era appena accaduto lo stesso Evangelisti al bar dove si era recato subito dopo la tragica aggressione. L’amico ha raccontato di averlo visto arrivare in uno stato alterato, quasi fosse ubriaco e in dialetto gli avrebbe confessato ciò che aveva appena fatto “Ne ho fatta una grossa – gli avrebbe detto – ho ammazzato mia madre, ma tu stai zitto”. L’amico però nonostante fosse stato preso dal panico, ha chiamato immediatamente la Polizia. La sera prima i due uomini erano usciti insieme ad altri amici ed Evangelisti aveva bevuto tanto da ubriacarsi. L’uomo in passato aveva già avuto problemi di alcolismo, poi superati in un percorso di riabilitazione presso una comunità. Quando ne è uscito però, ha raccontato l’amico, si è trovato completamente solo, senza nessuno che lo aiutasse ed è così che è stato costretto a tornare a vivere con la madre. Una convivenza però che, secondo i racconti, sarebbe stata difficilissima e a tratti violenta. Poi quel mattino il culmine. “Sono saltato sopra mia madre” gli ha confessato, ma il suo avvocato, Roberto Ghini, contesta l’intenzione dell’affermazione. Secondo lui Evangelisti voleva dire che gli era cascato addosso non saltato. Comunque, la dinamica sembra avvalorare l’ipotesi degli investigatori per cui la 71enne è morta per lo schiacciamento di organi vitali