Trent’anni: è la pena chiesta dalla Procura di Modena per Leopoldo Scalici, il 42enne di Pavullo reo confesso dell’omicidio di Benedita Dan, la prostituta nigeriana barbaramente uccisa con una morsa da banco nell’aprile 2019 e poi abbandonata nelle campagne di Albareto. L’accusa nei suoi confronti è di omicidio volontario. La richiesta avanzata dal pm Maria Seghicelli è arrivata al termine del giudizio abbreviato conclusosi questa mattina. La difesa tra le attenuanti ha chiesto di tenere conto del fatto che il 42enne ha subito confessato il delitto ai carabinieri dimostrandosi pentito del reato commesso. La vicenda risale al 7 aprile del 2019 quando il corpo senza vita della donna venne ritrovato in un canale lungo via Stradello Toni ad Albareto. Poche ore dopo il 42enne confessò di essere il responsabile dell’omicidio della lucciola: durante l’interrogatorio di garanzia dichiarò di averla colpita al volto e alla testa con il pesante oggetto perché non soddisfatto della prestazione sessuale. Secondo la perizia psichiatrica effettuata il 42enne quando uccise Benedita Dan era capace di intendere e di volere. La sentenza è ora attesa per venerdì 27 novembre
OMICIDIO ALBARETO, PER LEOPOLDO SCALICI CHIESTI 30 ANNI DI CARCERE
La Procura di Modena ha chiesto 30 anni di carcere per Leopoldo Scalici, il 42enne di Pavullo autore dell’omicidio della prostituta nigeriana Benedita Dan, uccisa con una morsa da banco il 7 aprile del 2019.