Nel video l’intervista a Eva Ferri, Direttrice Comunità Accoglienza San Filippo Neri
Si stringe il cerchio sul gruppo di pakistani che venerdì pomeriggio ha partecipato alla rissa al Parco Novi Sad in cui ha perso la vita il 16 enne Arham Muhammad. Con l’aiuto delle telecamere di sorveglianza e delle immagini registrate dai testimoni, i carabinieri avrebbero già eseguito alcuni fermi. Nei video girati con il cellulare da alcuni cittadini, sono ben visibili i volti degli aggressori e la dinamica della rissa, nella quale sono stati usati sia coltelli che bastoni. Le indagini si stanno svolgendo nel massimo del riserbo, ma da quanto trapela, si tratterebbe di un gruppo di pakistani rivale rispetto a quello di Arham, e residente in un altro centro di accoglienza. L’ipotesi attuale è che la violenza sia scaturita per un regolamento di conti tra le due bande, anche se i motivi sono ancora sconosciuti. Il 16enne, ucciso a coltellate in pieno giorno, a pochi passi dallo Street Food Festival, era arrivato in città a dicembre e solo da fine gennaio era entrato a fare parte della comunità del San Filippo Neri. Arham è descritto, da chi l’ha conosciuto, come un ragazzo intenzionato ad aiutare la sua famiglia in Pakistan. Per loro aveva affrontato, da solo, un lungo viaggio verso la nostra città.
Fondamentali per i fermi anche le testimonianze degli altri giovani rimasti feriti nella rissa, che avrebbero fatto i nomi di chi li ha aggrediti con armi da taglio. Un giovane di 17 anni ferito alla mano, è stato dimesso sabato, mentre rimane in terapia intensiva in prognosi riservata il 22enne colpito al torace e operato d’urgenza all’ospedale Civile di Baggiovara. Oggi è poi atteso in Procura il conferimento dell’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo del giovane Muhammad.