Aveva soffocato la moglie, malata di tumore, con un cuscino, nella loro abitazione di via Degli Esposti, a Vignola. Ieri la richiesta per il 73enne Franco Cioni, di una pena di 21 anni di carcere. “L’imputato ha agito per porre fine alle sofferenze della coniuge” sono state le parole, nelle vesti di Pubblico Ministero, del Procuratore Capo Luca Masini. La linea del Pm e della difesa, tenuta dall’avvocato Simone Bonfante, è stata comune. Non è emerso, è stato detto al giudice, alcun elemento che faccia pensare a un fine diverso se non fare sparire il dolore, dato dalla malattia terminale, di Laura Amidei. La stessa famiglia di Cioni è stata vicina al pensionato, sottolineando che l’uomo ha sempre accudito la moglie con premura da quando è caduta in malattia. L’omicidio si consumò il 14 aprile del 2021 e fu lo stesso 73enne a chiamare i Carabinieri confessando quanto aveva fatto. Negli ultimi tempi Cioni era caduto in uno stato di depressione a causa delle condizioni di sofferenza in cui versava la moglie. Lui stesso dichiarò di fronte ai militari che non sopportava più di vederla così. Date le delicate circostanze, la difesa ha chiesto che le attenuanti, compresa quella del valore morale del delitto, vengano considerate prevalenti rispetto all’aggravante di aver ucciso la moglie prevista dal codice rosso. Quest’ultimo non si applicherebbe infatti a questo specifico caso, poiché non è emerso nessun contesto di prevaricazione o maltrattamenti. Il 9 novembre la decisione della Corte.