La maledizione olimpica della pallavolo maschile italiana continua. E, stavolta, a far svanire il sogno a cinque cerchi è stata la Francia, campione olimpica in carica, con l’indimenticato Earvin Ngapeth (6 anni a Modena, tra andata e e ritorno) in campo e con in panchina il coach Andrea Giani, un “modenese d’adozione”.

E’ stato proprio l’ex coach del Modena Volley a guidare la squadra padrona di casa alla finalissima, stravincendo per 3-0 la semifinale di ieri sera contro il sestetto di Fèfé De Giorgi: sconfitta senza se e senza mai, dopo un match assolutamente senza storia.
Non utilizzato Giovanni Sanguinetti, il centrale di Modena Volley nella rosa degli Azzurri.
Ci rimane soltanto la finale per il bronzo, contro gli Stati Uniti.
Una piccola rivincita a distanza per “Giangio”: nei suoi anni da coach più recenti a Modena (2019-2023) non è stato mai particolarmente apprezzato, anzi, Giani ha ricevuto spesso critiche anche ingenerose, in un periodo poco vincente per il Modena Volley (una Coppa CEV in bacheca, comunque, è stata aggiunta).
Giani – dopo una vita agli eterni rivali di Parma – giocò 11 anni di carriera proprio a Modena, con la squadra con il nome Daytona, vincendo scudetti, Coppe dei Campioni e trofei variegati.
Proprio a Modena, nel 2007, aveva cominciato ad allenare: un anno con il successo nella Challenge Cup, poi un amaro esonero.
Ora Giani si giocherà l’oro con la Francia alle Olimpiadi francesi, contro la Polonia: lui, la sua maledizione olimpica, potrebbe sfatarla.