Stop a sport amatoriali, sagre e fiere ad eccezione di quelle nazionali, orari più flessibili nelle scuole, possibilità di chiudere vie e piazze a partire dalle 21. Dopo tre giorni di incontri e discussioni tra Stato ed Enti locali entrano in vigore a partire da oggi le nuove norme anticovid contenute nel Dpcm del 18 ottobre. Fanno eccezione le misure che mirano al rinforzo della didattica a distanza e gli orari scaglionati delle lezioni in presenza alle superiori: questa disposizione varrà da mercoledì 21 ottobre. Sul fronte scuola il nuovo dpcm stabilisce ulteriori scaglionamenti anche con eventuali turni pomeridiani ed ingresso non prima delle 9, per limitare il rischio assembramento, soprattutto sui mezzi pubblici nelle ore di punta. Per lo stesso motivo, le norme raccomandano il ricorso allo smart working e al lavoro flessibile laddove possibile, anche se salta l’ipotesi dell’obbligo di lavoro da casa per il 75% della pubblica amministrazione. Una nuova stretta arriva sugli eventi fieristici e sportivi: c’è lo stop alle fiere e alle sagre locali, mentre resta il via libera a quelle nazionali e internazionali; sono poi vietati gli sport di contatto a livello amatoriale, come calcetto e basket, con uno stop anche per le relative associazioni e scuole per bambini e ragazzi. Il calcio dilettantistico resta attivo fino alla prima categoria. Il nuovo pacchetto di misure tocca poi le attività ristorative, tra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, consentite dalle 5 del mattino fino a mezzanotte con consumo al tavolo e con un massimo di sei persone per tavolata. Nodo bollente del nuovo dpcm è il tema di ulteriori strette alla movida, con la possibilità di chiudere di vie e piazze a partire dalle 21, vietando ogni tipo di assembramento. Una sorta di “coprifuoco” che nella bozza doveva essere responsabilità dei sindaci ma che in Gazzetta ufficiale ha visto sparire la menzione ai primi cittadini, ferma restando una generica possibilità di stringere la morsa sulla movida.