Prende forma il nuovo decreto che il governo dovrà approvare entro il prossimo 3 dicembre, quando scadrà il dpcm attualmente in vigore. Si attendono le norme valide per tutto il territorio nazionale in vista delle festività natalizie: quello che al momento sembra certo è che quello del 2020 sarà un Natale sobrio, senza tombolate, cenoni e con veglioni con poche persone. Il premier Giuseppe Conte ad un mese da Natale scioglie le speranze di quanti desideravano festeggiare sulla neve e sulle piste da sci e categorico ha spiegato che gli impianti sciistici non riapriranno nonostante le pressioni che arrivano dai governatori delle Regioni alpine, preoccupati del fatto che una stagione caratterizzata da questi divieti possa compromettere la tenuta di un settore come quello del turismo di montagna che si regge per la gran parte proprio sulle vacanze natalizie. Sembra che l’obiettivo del Governo sia quello di trasformare tutta l’Italia in una zona arancione o gialla nel caso in cui la curva del contagio rallenti, in questo modo potrebbe essere consentito il ricongiungimento con i parenti più stretti. Novità potrebbero interessare anche il coprifuoco serale, posticipato alle 23, fatta eccezione per la vigilia di Natale e per la sera del 31 dicembre quando si potrebbe rientrare a casa entro l’una di notte. Sembra che si cercherà anche di favorire lo shopping natalizio per andare incontro ai negozianti, penalizzati in questo ultimo periodo, consentendo l’apertura fino a orari che permettano di evitare gli assembramenti. Si ipotizza un ritorno a lavoro anche per bar e ristoranti. Ma al momento però si tratta di ipotesi al momento, e gli occhi sono puntati sulla curva epidemiologica per evitare una terza ondata di contagi post-Natale.
NUOVO DPCM, NO AL NATALE SUGLI SCI: “NON SARA’ COME FERRAGOSTO”
Il Natale 2020 non sarà come Ferragosto. Il Governo sta lavorando a misure ad hoc per evitare che dopo le festività natalizie l’Italia sia investita da una terza ondata di contagi. Dal 4 dicembre potrebbero cambiare le misure restrittive. Chiusi tutti gli impianti sciistici e si valuta il ricongiungimento solo tra familiari stretti.