Distanza di un metro anche tra posti a sedere sui treni e sugli autobus a lunga percorrenza: questa la decisione del Governo che ha deciso per la linea dura sui trasporti anche in questo periodo di vacanze e quindi di grandi spostamenti. La scelta segue le direttive del Comitato Tecnico Scientifico che ha rilevato che senza il metro di distanziamento a bordo di questi mezzi, dove il ricambio d’aria è insufficiente, il rischio di contagio aumenta. Posti a sedere alternati, quindi, a meno che non siano occupati da “persone che si frequentano abitualmente”: terminologia che sta già creando dubbi sul come effettuare le verifiche. Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, il governo si rimette invece ai singoli territori: «La responsabilità è delle regioni, – ha dichiarato il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia – che devono valutare il da farsi in base al quadro epidemiologico». Questo in concreto significa che un modenese che si mette in viaggio sui mezzi pubblici locali troverà in Emilia-Romagna la disposizione del 100% dei posti a sedere, ovvero la regola che il mezzo si può riempire ma evitando l’utenza in piedi. Basta però sconfinare a Mantova per incontrare la possibilità in vigore in Lombardia di viaggiare in piedi ma mantenendo un metro di distanza tra gli utenti, mentre ad esempio nelle Marche oltre al divieto di stare in piedi si aggiunge solo il 50% di capienza di posti a sedere. Una diversità da considerare per qualsiasi tipo di vacanza prevista nel mese di agosto.
NODO TRASPORTI: IL GOVERNO SI RIMETTE ALLE REGIONI
Linea dura per i trasporti a lunga percorrenza: il Governo ha deciso che per treni e bus a lunga percorrenza dovrà essere rispettato il metro di distanza tra i posti a sedere, mentre per il trasporto locale, la responsabilità è delle singole regioni