I carabinieri hanno arrestato tre marocchini, residenti in paese, perché accusati dell’omicidio di Mirella Ansaloni, la donna di 79 anni trovata morta nella sua abitazione di via Orazio Vecchi. La prima ipotesi formulata era stata quella di un semplice infortunio domestico ma alcuni elementi poco chiari avevano convinto le Forze dell’ordine a richiedere anche l’intervento dei Ris di Parma
Tre giovani di origine marocchina, tra i 19 e 22 anni, sono stati tratti in arresto dai Carabinieri con l’accusa di omicidio volontario aggravato e rapina nell’ambito delle indagini sulla morte di Mirella Ansaloni, la donna di 79 anni trovata priva di vita e con ferite alla testa nella sua abitazione di via Orazio Vecchi lo scorso 18 settembre a Finale Emilia. Un decesso che inizialmente non aveva creato grossi dubbi investigativi, poi l’autopsia ha fatto emergere segni tipici di morte violenta e allora le indagini si sono alimentate grazie anche all’intervento dei Ris di Parma, fino al fermo dei tre giovani. Due dei tre ragazzi fermati appartengono a famiglie ben integrate e conosciute in paese, tutti e tre risultano incensurati ed uno in particolare abitava fino ad un mese prima dell’omicidio vicino alla donna. La mattina del 18 settembre proprio da quest’ultimo sarebbe partita l’idea di entrare nella casa dell’anziana, tentativo fallito inizialmente. I tre hanno così atteso il rientro della 79enne dalla spesa per entrare all’interno dell’abitazione, hanno chiesto un bicchiere d’acqua e da qui è nato il delitto, a colpi di bottiglie di vetro. Dopo aver ucciso Mirella Ansaloni uno dei ragazzi si è accertato che nessuno si fosse accorto della scena, poi hanno rubato un collier d’oro e trenta euro prima di fuggire in direzione Ferrara. Domani è in programma l’interrogatorio per la convalida del fermo.