E’ stata affidata a un team internazionale la progettazione definitiva ed esecutiva della Palazzina per il Dipartimento Materno-Infantile. Intanto sono cominciati i cantieri dei 25.000 metri quadri sul corpo storico del Policlinico
Due tasselli di grande importanza sono stati posizionati in questi giorni nel mosaico dei lavori che porteranno, nel 2020 ad avere un Policlinico di Modena completamente rinnovato. È del 9 di febbraio, infatti, la firma del contratto tra l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena e il team di progettazione del nuovo fabbricato Materno Infantile che sorgerà a fianco del Pronto Soccorso e che sarà realizzata entro il 2020. Contestualmente sono cominciati i cantieri per gli interventi edilizi che riguardano 25.000 metri quadri del monoblocco storico dell’ospedale, per un investimento di oltre 20 milioni di euro che si concluderanno nel 2018.
Il nuovo edificio sorgerà a fianco del Pronto Soccorso, avrà una superficie di circa 14.000 mq, e si comporrà di piano un terra un piano rialzato, un piano primo, un piano secondo e un piano tecnico in copertura. L’obiettivo è quello di dare una risposta moderna ed appropriata alle esigenze della madre, della gestante del neonato e del bambino. Nel nuovo edificio è prevista la collocazione del reparto di Ostetricia, della Neonatologia e della Chirurgia Pediatrica, mentre la Pediatria e l’Oncoematologia Pediatrica vengono mantenute nel corpo Monoblocco. Il costo previsto per la realizzazione è di circa 28 milioni di euro complessivi ed i lavori cominceranno entro l’anno 2018 concludendosi nel 2020.
La collocazione e la realizzazione di idonei collegamenti con il resto dell’ospedale renderanno questo nuovo fabbricato integrato nel complesso ospedaliero esistente, facilmente raggiungibile dal Nuovo Blocco Tecnologico e dal Monoblocco. In particolare è assicurato il collegamento con il Nuovo Blocco Tecnologico, ove sono collocate alcune funzioni di emergenza – urgenza, chirurgiche ed anestesiologiche.
Il Team di progettazione della nuova palazzina è costituito dalla Società STEAM Srl di Padova, dall’Arch. Albert De Pineda dello studio Pinearq di Barcellona, dall’Arch. Andrea Ragazzini e dall’Ing. Giancarlo Faccani. Il team raggruppa diverse competenze di alto profilo specializzate nella progettazione di edilizia ospedaliera, sia a livello nazionale che internazionale. Steam srl e Pinearq sono società specializzate nell’architettura ed ingegneria sanitaria con realizzazioni in Italia e progetti distribuiti in dieci paesi europei. Il team ha già affrontato progettazioni complesse di lotti inseriti all’interno del tessuto urbano in presidi Ospedalieri da ristrutturare, ammodernare e ampliare. Vantano, inoltre, esperienza nella gestione e manutenzione dei presidi Ospedalieri e, grazie all’apporto dell’Arch. Andrea Ragazzini e dell’ing. Gian Paolo Faccani, hanno all’attivo numerose realizzazioni nel territorio riconosciute per il loro valore architettonico, per l’inserimento nel contesto e con soluzioni che consentono di massimizzare il confort del paziente e degli operatori nei limiti del budget e rispettando le normative di accreditamento.
Ragazzini e Faccani hanno già lavorato nell’ambito della realizzazione di interventi anche sul Policlinico e sono grandi esperti del sistema di accreditamento regionale delle strutture ospedaliere.
La palazzina sarà collocata vicino alla Casa di Fausta, gli alloggi costruiti da ASEOP – Associazione per il Sostegno dell’Oncoematologia Pediatrica, destinati ai bambini e ai loro famigliari che si recano al Policlinico per lunghi periodi di cura e che vengono da fuori Provincia.
I cantieri riguardano i C, D, E, G e H riguardano una area di oltre 25.000 mq del Policlinico di Modena per un investimento complessivo di circa 20 milioni di euro. La consegna delle aree alle ditte è avvenuta il 30 gennaio 2017 e da quel momento sono cominciati gli accantieramenti delle zone interessate, a seguito dei quali inizieranno i lavori veri e propri.
I lavori intrapresi hanno come scopo principale di incrementare la sicurezza dei fabbricati in termini di miglioramento sismico, nonché il rinnovamento degli spazi agli attuali standard ospedalieri, prevedendo sia il completamento di opere già cominciate subito dopo il sisma 2012, finanziate con fondi Europei, sia l’estensione ad altre aree degli interventi stessi, con fondi derivanti dalla Legge Regionale nr 16 del 2012.