La bozza sul futuro delle strutture sequestrate nel 2014 al Parco delle Rimembranze sarebbe stata presentata alla Soprintendenza
Come anticipato dal TgQui a inizio luglio, la questione dei Chioschi al Parco delle Rimembranze si sta indirizzando sempre di più verso una soluzione che porterebbe le casette a diventare delle strutture mobili. Via dunque il cemento dagli edifici, che verrebbero ricostruiti con un altro materiale, rendendoli meno pesanti, più rispettosi dell’ambiente, ma anche più facili da spostare nonostante la previsione di un fissaggio a terra per renderli operativi tutto l’anno, e più rispettosi dell’ambiente. Il nuovo progetto che si sta sviluppando in queste settimane, nato dall’incontro tra l’amministrazione comunale e i rappresentanti dei Chioschi, sarebbe già stato fatto vedere alla Soprintendenza, anche se si tratta ancora solo di una bozza in fase di aggiustamento, ma la strada per il futuro sembrerebbe proprio questa, per ridare vita anche a una zona in stato di degrado. I tempi però per il Comune per uscire dall’impasse della problematica legata ai chioschi sequestrati dal 2014 ed evitare altre azioni legali, sono ancora un grosso punto interrogativo. Intanto però sul tavolo c’è già un contenzioso civile tra un concessionario e il Comune, con la richiesta di un milione di euro di risarcimento per i danni, frutto delle spese ingenti e le due stagioni estive fatte di incassi persi a causa della chiusura della struttura. Per quanto riguarda invece il processo legato al sequestro dei Chioschi, che vede imputati i due ex assessori Daniele Sitta e Stefano Prampolini, le due soprintendentiPaola Grifoni e Graziella Polidori e i due ex dirigenti comunali all’urbanistica Giovanni Villanti e Marco Stancari, la prossima udienza è fissata per il 21 novembre. Il Giudice in quella occasione ascolterà i quattro concessionari delle casette sotto sequestro.