Secondo i dati forniti dalla Cisl sulla Scuola, solo 17% docenti assunti ha accettato cattedra a Modena, nel piano assunzioni creato dalla nuova riforma
Tra un posto fisso a Modena e una supplenza vicino alla propria residenza, la maggioranza dei docenti ha scelto di rimanere vicino a casa. Il piano B della riforma “La buona scuola” ha assegnato 128 posti tra medie e superiori e 76 posti alle elementari e solo il 17% dei docenti assunti ha accettato la cattedra, almeno da quanto emerge dall’analisi dei dati della Cisl. Nelle scuole medie e superiori hanno preso fisicamente servizio solo 34 persone su 128, pari al 26,5 per cento, mentre alla primaria solo un’insegnante su 76 ha accettato la cattedra a Modena. C’è poi chi ha sfruttato una possibilità offerta dalla legge 107 di riforma della scuola. La norma, infatti, dice che se il precario non accetta la cattedra offerta perde il diritto, salvo che non abbia già in corso una supplenza o sia in aspettativa. Dunque, per giocarsi ancora un anno di possibilità, i docenti hanno detto sì alla cattedra, ma l’hanno in pratica «prenotata» per il 2016. Con l’inaugurazione del nuovo anno scolastico, si è innescata però anche un’altra problematica legata dalla nuova legge. I dirigenti infatti non possono chiamare un supplente per i primi sette giorni di assenza del collaboratore scolastico. Il rischio potrebbe essere anche la chiusura di alcune scuole perché se il bidello risulta assente per tre giorni, il preside non può sostituirlo. Ci sono infatti dei casi, negli istituti più piccoli, dove c’è anche un solo collaboratore scolastico in servizio.