Sono oltre 1200 i pazienti seguiti nei suoi primi cinque anni dal Percorso diagnostico-terapeutico assistenziale (PDTA) dedicato alle neoplasie del polmone. Il PDTA è un percorso unitario di trattamento rivolto a una specifica patologia. Tra i PDTA attivati in questi anni presso l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena vi è quello per le neoplasie del polmone. Attivato formalmente a partire dal 2016, la sua creazione e sviluppo rispondono a un’esigenza dettata dall’elevata incidenza di questa patologia nella popolazione e dalla complessità del suo trattamento. In questi primi 5 anni di vita del PDTA sono stati presi in carico oltre 1200 pazienti e sono state eseguite quasi 2000 prime visite e oltre 9000 visite di controllo.

L’Esigenza di inaugurare un PDTA del polmone – ha spiegato il dottor Luca Sircana, Direttore Sanitario dell’AOU di Modena – è quella di assicurare un percorso di presa in carico dei pazienti malati di tumore al polmone che garantisca, in un contesto multidisciplinare, la centralità del paziente stesso. Abbiamo voluto costruire un percorso diagnostico-stadiativo rapido e terapeutico efficace, che dia al paziente la possibilità di avere, in ogni fase del percorso, un medico e una figura infermieristica (il case-manager) di riferimento, a cui appoggiarsi per qualsiasi necessità clinica, psicologica e logistico-assistenziale. Il PDTA per le neoplasie del polmone si pone dunque gli obbiettivi di fornire un’assistenza di qualità elevata, ottimizzare i tempi di trattamento e ridurre i tempi di attesa e fornire al paziente un punto di riferimento costante durante tutto il percorso”.

Un aspetto importante del percorso è la multidisciplinarietà. Vi sono specialisti di tutte le discipline coinvolte nella gestione del tumore del polmone: Chirurghi toracici e pneumologi, oncologi e radioterapisti, radiologi e medici nucleari, anatomopatologi e fisiatri, affiancati dal case-manager e da una segreteria amministrativa. Tutte le decisioni vengono prese attraverso una discussione collegiale.

 “La creazione di questo percorso nasce dalla necessità di dare al paziente malato di tumore del polmone una risposta rapida ed efficace, in termini di diagnosi e di terapia – interviene il prof. Alessandro Stefani, responsabile del PDTA per le neoplasie del polmone – Lo sviluppo del percorso è mirato a un costante perfezionamento, grazie all’identificazione delle criticità nelle varie fasi e all’applicazione di azioni correttive e di miglioramento, in collaborazione con l’Ufficio Assicurazione Qualità dell’AOU. Tengo a sottolineare l’importanza che riveste la centralità del paziente: non è il paziente che deve andare alla ricerca dei vari specialisti ma sono gli specialisti che si pongono a sua disposizione, per offrire un intervento integrato, tempestivo ed efficace”.

Possono accedere al PDTA tutti i pazienti che presentino una diagnosi sospetta o accertata di tumore del polmone, provenienti sia dalla Provincia di Modena che extra-provincia. La presa in carico avviene al momento dell’inserimento del paziente nel PDTA e si sviluppa dapprima nella fase della diagnosi e della stadiazione della malattia, poi nella fase della terapia (chirurgia, radioterapia o terapia medica), per proseguire infine durante la fase del follow-up (le visite di controllo dopo la terapia). Ciò garantisce al paziente la continuità delle cure. “Tutti gli specialisti coinvolti e le prestazioni erogate sono disponibili all’interno dell’AOU di Modena e questo consente al paziente di avere punti di riferimento costanti, senza necessità di dovere afferire ad altre strutture ed evitando spostamenti.

Il Dottor Fausto Barbieri, referente oncologo del PDTA, riporta alcuni dati significativi: “Attualmente il PDTA ha in carico circa 750 pazienti, suddivisi nelle varie fasi di diagnosi-stadiazione, terapia e follow-up. La fase diagnostico-stadiativa è prevalentemente in carico alla Pneumologia mentre la fase della terapia e follow-up è in carico a Chirurgia Toracica, Oncologia e Radioterapia. Le procedure di diagnosi e stadiazione vengono eseguite entro limiti temporali adeguati e definiti come obiettivi, anche grazie alla definizione di percorsi preferenziali per il PDTA. Analogamente, gli intervalli tra termine del percorso diagnostico-stadiativo e inizio della terapia sono ampiamente entro i parametri dichiarati. I dati di sopravvivenza e di guarigione, infine, sono in linea con le medie nazionali”.