Il comune di Modena ha scelto di costituirsi come parte civile nel processo che prenderà il via, mercoledì prossimo a Reggio Emilia, sulle vicende nate dall’inchiesta “Perseverance” del 2021, per nove imputati che non hanno scelto il rito abbreviato. L’accusa riguarda diverse condotte illecite finalizzate all’intestazione fittizia di beni e attività consistenti nella gestione, tentata anche a Modena, di sale scommesse, sale slot machines e videolottery, in concorso tra loro e tramite associazione di tipo mafioso. Nel novembre dello scorso anno per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato sono state emesse 22 condanne in primo grado per complessivi 150 anni; 14 imputati hanno scelto il patteggiamento e due sono stati assolti. Le condanne principali sono state per Giuseppe Sarcone Grande, considerato il reggente di una cosca della ‘Ndrangheta (18 anni) e Salvatore Muto (16 anni). In base al provvedimento del Gip che ha disposto il giudizio, il procedimento penale riguarda anche l’intestazione fittizia della società Atlantic City srls, con sede operativa del territorio comunale. L’apertura della struttura in via Emilia Ovest non venne consentita dall’Amministrazione comunale. Una decisione, quella di costituirsi parte civile, fortemente voluta dall’Assessore alle Politiche per il lavoro e la Legalità Andrea Bosi, che è stata così approvata dalla giunta comunale.