La vertenza Mozarc Bellco, dopo sette mesi di mobilitazioni, incontri istituzionali e trattative, ha finalmente una soluzione industriale ed un Piano Sociale per la transizione a Tianyi Norrdia in un nuovo assetto organizzativo. Il percorso prevederà più fasi che si svilupperanno tra il passaggio nella nuova compagnia, previsto per l’autunno, e le soluzioni industriali individuate: Livanova e Mozarc stessa opereranno all’interno del sito aziendale assieme a Norrdia. I sindacati hanno indicato i 9 punti per l’occupazione e il piano industriale per le 230 persone coinvolte. Si parte dal riassorbimento di 29 persone alle dipendenze di Mozarc, per poi arrivare alla cessione di ramo d’azienda che passerà sotto le dipendenze di Tianyi Norrdia in modo stabile tra le 82 persone subito e le 125 persone nell’arco di un triennio. Poi, la ricollocazione di personale presso altre aziende che si sono rese disponibili ad accogliere lavoratori in Cassa Integrazione, tra le quali Livanova, che impiegherà fino a 30 persone a tempo indeterminato all’interno dello stabilimento Bellco. Contemporaneamente sarà attivata la Cassa Integrazione per Transizione Occupazionale per tutto il personale coinvolto, così come previsti percorsi di pre-pensionamento basati su piena integrazione salariale del periodo mancante al requisito pensionistico. Per i lavoratori fragili, invece, la disponibilità a trovare soluzione per un accompagnamento alla pensione, anche attraverso isopensione (uno strumento che consente l’anticipo della pensione a carico dell’azienda), fino a 7 anni. Si prevede inoltre: servizio di ricollocamento attivo fornito da un’azienda specializzata nel settore; procedura di licenziamento basato sulla non opposizione (ossia su base volontaria) per la quale sono previsti incentivi all’esodo in base all’anzianità lavorativa complessiva in Bellco; incentivi una tantum per le lavoratrici e i lavoratori che passeranno da Mozarc in una delle soluzioni industriali; incentivo una tantum per le lavoratrici e i lavoratori in somministrazione che resteranno in cassa integrazione per un possibile ripescaggio nelle soluzioni industriali. I sindacati Filctem Cgil e Femca Cisl esprimono soddisfazione per un accordo che conserva fino a 182 posti di lavoro (pari all’80% del totale), la qualità dei contratti e mantiene il sito attivo portando nuovi soggetti internazionali nel distretto biomedicale. Viste le scelte di protezionismo USA questo è un momento importante per il settore biomedicale che potrà avere spazi di crescita in un diverso assetto globale.