Nel video l’intervista a Monica Rustichelli, Legale famiglia Laila El Harim
In seguito alla morte sul lavoro di Laila El Harim, la 41enne rimasta schiacciata da una fustellatrice presso l’azienda Bombonette di Camposanto, la procura di Modena avrebbe iscritto nel registro degli indagati il legale rappresentante della ditta specializzata nella produzione di cartone per packaging. L’iscrizione sarebbe da considerarsi come atto dovuto per chiarire l’esatta dinamica dei fatti che la mattina di martedì intorno alle 8.30 hanno portato alla morte della 41enne, assunta con contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato da appena un mese e mezzo. Domani sarà conferito l’incarico per l’autopsia, disposta dalla procura di Modena sul corpo della donna. Al momento mentre le indagini procedono serate e la macchina sulla quale stava lavorando Laila è stata sottoposta a sequestro e secondo una relazione dell’Ispettorato Nazionale del lavoro, finita sul tavolo del ministro Orlando, pare che il macchinario non fosse provvisto di un blocco automatico, ma solo di un doppio blocco di funzionamento azionabile manualmente. Una tragedia quella accaduta a Laila che lascia senza fiato e pone numerosi interrogativi sulla sicurezza sui posti di lavoro. Laila El Harim avrebbe compiuto 41 anni a giorni, era originaria del Marocco e da circa vent’anni era residente in Italia. Nella provincia di Modena aveva costruito la sua vita e la sua famiglia, progettava il matrimonio col compagno e aveva una bimba di 4 anni.