I consulenti del marito di Alice Neri spingono affinché continuino le indagini sulla morte della 32enne di Ravarino. Al momento rimane indagato solo Mohamed Gaaloul, ma secondo il team dell’avvocato ed ex pm Antonio Ingroia, che rappresenta Nicolas Negrini, ci sarebbero elementi che spingerebbero a dubitare dell’alibi di una seconda persona. Si tratterebbe di una collega della vittima, ad ora mai indagato. Stando alle indiscrezioni scritte sul Resto del Carlino, secondo i consulenti l’alibi di questa persona vacillerebbe e non solo: alcuni suoi abiti sarebbero sporchi del sangue di Alice. Si tratta di elementi consegnati alla Procura al fine di poter svolgere ulteriori accertamenti. Al momento ciò che appare certo è che la donna sia stata uccisa a coltellate, con diversi fendenti, di cui uno al cuore, inferti con forza da un’arma da taglio, presumibilmente un coltello di dimensioni importanti. La Procura ha chiuso le indagini preliminari accusando Mohamed Gaaloul di omicidio aggravato, distruzione di cadavere e anche violenza sessuale. Secondo la Procura il 29enne tunisino avrebbe infatti cercato di violentare Alice Neri. Prova sarebbe la spallina del reggiseno strappata e trovata nel luogo in cui la 32enne è stata uccisa e carbonizzata a bordo della sua auto. Il giovane è stato rinviato a giudizio, l’udienza preliminare deve ancora essere fissata.
MORTE DI ALICE NERI, CONSULENTI DEL MARITO: “C’E’ UN ALIBI CHE NON REGGE”
Colpo di scena nel caso della morte di Alice Neri. I consulenti del marito avrebbero consegnato alla Procura elementi che farebbero vacillare l’alibi di un collega della donna uccisa e carbonizzata a Concordia