Nel video l’intervista all’Avv. Antonio Ingroia, Legale Nicholas Negrini
Passano i mesi e i nodi da sciogliere sulla morte di Alice Neri sono ancora troppi. Dopo l’udienza di martedì che si è tenuta in Tribunale a Modena e durante la quale sono stati esaminati gli esiti delle perizie dattiloscopiche, domani è il turno delle conclusioni dei periti sulla presenza di eventuali tracce di dna sui reperti recuperati sul luogo del ritrovamento del corpo della donna e sull’esame delle tracce chimiche sulla sua macchina. In particolare l’incidente probatorio si concentrerà sulla tanica dell’olio esausto che si ipotizza sia stata utilizzata per dare fuoco all’auto di Alice, su una sigaretta elettronica, sulla spallina del reggiseno della vittima, ma anche sui pantaloni prelevati a casa di Mohamed Gaaloul, il 29enne attualmente in carcere come principale sospettato. Lo straniero è rimasto l’unico ad essere iscritto nel registro degli indagati. La Procura ha infatti chiesto l’archiviazione delle posizioni del marito della donna, Nicholas Negrini e del collega di lavoro che l’ha vista in vita per l’ultima volta allo Smart Cafè. Nel provvedimento la Procura ha specificato che tutte le indagini svolte hanno escluso la loro presenza nel luogo e nell’ora dell’omicidio e della distruzione del cadavere. Il cerchio dunque si stringe sempre di più attorno alla figura di Mohamed Gaaloul nei confronti del quale, secondo la Procura, vi sarebbero gravi indizi di colpevolezza. Nonostante questo secondo il difensore di Nicholas Negrini, l’avvocato Antonio Ingroia sono ancora tante le zone d’ombra sulla vicenda e si spera che l’udienza di domani possa fissare dei punti fermi.