Tre giorni di Festival, 9 sessioni, più di 250 imprenditori presenti, migliaia di visualizzazioni online. E, soprattutto, 130 classi collegate e otto presenti direttamente nella sede della Camera di Commercio. Sono i principali numeri della seconda edizione di MoRe Impresa Festival, la kermesse proposta da Lapam Confartigianato con il supporto di Camera di Commercio di Modena, FORMart e Fraer Leasing e col patrocinio dell’Università di Modena e Reggio Emilia, del Comune di Modena, della Regione Emilia-Romagna.
“Abbiamo voluto creare un evento che, in tre giorni molto intensi, potesse dare un quadro delle trasformazioni in atto nelle imprese: pensiamo alla digitalizzazione e alle nuove tecnologie, alle nuove dinamiche del lavoro, alla sostenibilità ambientale, alle sfide del commercio elettronico – sottolinea Gilberto Luppi, presidente generale Lapam -. Ma abbiamo voluto anche mettere al centro la formazione e l’orientamento, per incentivare la cultura del lavoro autonomo e per riaffermare che i lavori tecnici e le nostre officine e nelle imprese manifatturiere non somigliano nemmeno a quelle di 40 o 50 anni fa, inoltre abbiamo bisogno che tanti giovani inseguano il proprio sogno e intraprendano la strada del lavoro autonomo”.
Il segretario generale Lapam, Carlo Alberto Rossi, ribadisce il concetto: “MoRe Impresa è stata un’esperienza senz’altro utile per ragionare insieme sui grandi temi che riguardano l’impresa e il mondo del lavoro. Un modo per riaffermare come non esiste una crisi economico imprenditoriale, una ambientale, una sociale, ciascuna separata dalle altre: tutte sono connesse. Una visione integrale è quindi la chiave per trovare una soluzione ai problemi che stiamo affrontando. È questo, sicuramente, il nuovo paradigma culturale con cui dobbiamo cercare di offrire risposte agli imprenditori associati”.
Tra gli interventi particolarmente significativi quelli di Davide Rampello, che ha rimesso al centro il saper fare artigiano, del giornalista Francesco Costa che ha ribadito l’importanza dell’essere informati per prendere le decisioni giuste, della professoressa Stella Gubelli che ha riproposto le sfide della sostenibilità a misura di pmi, dell’ex assessore di Milano Cristina Tajani e del sindaco Muzzarelli per disegnare città a misura di cittadini e imprese, di Gianluca Diegoli che ha spiegato l’e commerce per i piccoli esercenti, Morena Sartori che ha ricordato l’importanza degli ITS per la formazione post diploma, Valentina De Marchi che ha messo in evidenza le catene globali del valore e di come riavvicinare le produzioni, di Costantino Grama che ha parlato dell’innovazione come driver fondamentale. Infine il professor Michele Tiraboschi, che ha lasciato una frase particolarmente significativa: “La cultura anti impresa è un disvalore; noi viviamo nel territorio della creatività, del creare qualcosa di grande partendo dal nulla”.