Nel video l’intervista a Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena e Nonantola
Era stato eletto dal popolo per la sua umiltà, bontà e amore per i poveri. San Geminiano Patrono di Modena fin da epoca altomedievale, nei secoli è stato il punto di riferimento non soltanto per la Chiesa locale, ma anche per il Governo cittadino e la comunità stessa. Non esiste modenese che non sappia di quando Geminiano afferrò per i capelli un bambino che stava cadendo dalla Ghirlandina salvandogli così la vita, o di quando nel 1511 apparve sotto vesti spaventose, quasi di demone, davanti alle milizie francesi che stavano marciando su Modena, spaventandoli a tal punto da farli fuggire. Una figura quella di San Geminiano che è divenuta strumento di aggregazione della comunità locale e simbolo stesso della città. Ancora oggi il suo culto e quello del suo sepolcro costituiscono un punto fermo per i modenesi e anche se, le abitudini sacre quest’anno sono cambiate a causa delle norme in vigore contro la diffusione del contagio da Covid, la fede di tutta la comunità resta salda. I fedeli potranno venerare già da questa settimana le sue sante reliquie negli orari di apertura della cattedrale, evitando così di creare situazioni di assembramento e di pericolo nella giornata del 31 gennaio.