Nel video l’intervista a Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena-Nonantola e Vescovo di Carpi
“Ognuno sta solo sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole. Ed è subito sera”. Citando la lirica di Salvatore Quasimodo, Monsignor Erio Castellucci rivolge quest’anno alla città, in occasione della festa del Santo Patrono, San Geminiano, una sentita riflessione sul senso della vita e dello stare insieme. L’arcivescovo comincia parlando della solitudine, che ogni individuo a più riprese vive nel corso della propria esistenza. Talvolta, però, basta un raggio di sole a illuminare i nostri giorni e a ritrovare, così, nelle piccole cose, nei più piccoli gesti, la speranza. E la voglia di amare e di condividere. Un tema profondo, quello della solitudine scelto da Mons. Castellucci, che racchiude la drammatica esistenza del poeta ermetico del Novecento, ma che si rivela di estrema attualità. Perché, dopo la pandemia, si sono moltiplicate le forme d’isolamento e d’indifferenza verso il prossimo. Per Mons. Castellucci, è nell’immagine fedele del Buon Samaritano, nostro patrono San Geminiano, che si ritrova la chiave della salvezza. Nel suo modello di agire, per il bene comune.