«In un contesto di digitalizzazione accelerata dei processi produttivi, le imprese devono affrontare nuove sfide e orientare le proprie strategie di investimento in tecnologie, capitale umano qualificato e sicurezza informatica. La crescita dei reati informatici segnala la necessità di intensificare le misure di sicurezza dei sistemi informativi e dei dati delle imprese, affrontando la sfida del difficile reperimento di personale con competenze di cybersicurezza». Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato, sottolinea come la carenza di personale qualificato e una non completa consapevolezza sui ruoli in azienda della sicurezza informatica possano essere fattori causanti l’aumento di esposizione ai rischi informatici. Un’indagine dell’ufficio studi Lapam Confartigianato sulla cybersicurezza fotografa come i reati informatici denunciati in Emilia Romagna nel 2023 siano stati 25.142, rappresentando oltre un terzo (precisamente il 35,4%) dei delitti inerenti all’attività d’impresa, in aumentano del 5,9%. Nel dettaglio i reati in esame sono per l’88,1% composti da truffe e frodi informatiche (ad esempio il phishing e l’alterazione del regolare funzionamento di un sistema informatico o telematico) e per il restante 11,9% da delitti informatici, in particolare accessi abusivi, danneggiamento mediante apparecchiature, dispositivi o programmi informatici e detenzione e/o diffusione abusiva di codici di accesso. Nell’ultimo anno, Modena è la provincia tra quelle emiliano-romagnole dove si registrano aumenti più significativi di reati informatici denunciati, con un +14,7%. Nell’arco dell’ultimo quadriennio i reati informatici, saliti del 53% in regione, hanno registrato un aumento più marcato nella città della Ghirlandina, dove si segnala un +72,2%.
«Nel contesto odierno – conclude Luppi – dobbiamo essere consapevoli che questa tipologia di reati si sta diffondendo sempre di più. È necessario quindi che le imprese si adeguino per proteggersi da questo fenomeno, con investimenti in formazione e un supporto informativo istituzionale per promuovere le cyberskill per proteggere in modo efficiente i propri dati. Abbiamo bisogno di percorsi finanziati dalle istituzioni per aiutare gli imprenditori a formare i collaboratori e a sensibilizzarli a un’adeguata educazione informatica».