Risale al 2008 il comunicato del Comune che annunciava la firma della convenzione con Modena Parcheggi per la realizzazione e la gestione dell’area sosta del Parco Novi Sad. Una firma che avrebbe legato Modena alla gestione della Spa di maggioranza austriaca da lì ai successivi 39 anni. Dopo quella convenzione, la concessione è stata ulteriormente allungata e allargata a tutti i parcheggi del centro storico e anche alle autorizzazioni Ztl. Nel 2016 il rapporto tra Comune e Modena Parcheggi venne prorogato di ulteriori due anni, per riequilibrare un disavanzo di oltre 700mila euro nei conti dell’amministrazione. Tra gli altri provvedimenti dell’epoca vi fu la soppressione dei 15 minuti di sosta gratuiti nei parcheggi a pagamento, ma la convenzione avrebbe permesso, almeno sulla carta, di evitare nuovi aumenti, che sarebbero stati inseriti solo a seguito di modifiche del piano, dell’inflazione o dell’aumento dell’Iva. Nel 2017 anche il servizio della Ztl, fino a quel momento suddiviso tra Ufficio tributi, Polizia locale e Modena Parcheggi, venne unificato e amministrato unicamente dal gestore della sosta modenese, incaricato fino al 2050. Si arriva quindi al momento attuale, quando gli aumenti dei parcheggi che si volevano scongiurare sono arrivati. Proprio a partire da oggi prende il via il ritocco di cinque centesimi sul piano sosta delle zone denominate “Margini Interni” e un aumento oltre che lo sdoppiamento sul costo annuo dei mini-ticket verdi per l’accesso e la sosta in centro storico. Una stangata per gli automobilisti, ma anche per i residenti del cuore di Modena, che attraverso il Comitato ora lamentano l’obbligo di pagare di più senza la possibilità di fruire di maggiori posti auto a loro dedicati, come più volte richiesto in passato.
MODENA PARCHEGGI, LA CONVENZIONE CHE SCADRA’ TRA VENTICINQUE ANNI
Una lunga storia lega il piano sosta della città a Modena Parcheggi. Una concessione che il Comune aveva firmato per scongiurare gli aumenti della sosta, che sono comunque arrivati. La convenzione scadrà nel 2050