Nel video Alessandro Bonfatti, segretario Fim Cisl Emilia Centrale, Alberto Zanetti, segretario Uilm Uil Modena e Stefania Ferrari, segretaria Fiom Cgil Modena

 

Trattativa interrotta e sciopero di 8 ore nelle aziende metalmeccaniche. Si cristallizza così lo scontro tra Federmeccanica e Assistal da una parte e Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil dall’altra, nell’ambito del confronto per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del comparto, scaduto lo scorso giugno per circa un milione e mezzo di lavoratori. L’accusa delle organizzazioni sindacali è quella di aver fatto “muro” alle proprie richieste.

 

Distanze insanabili, a partire dal nodo “salari”: i sindacati di categoria chiedevano un aumento in tre anni di 280 euro mensili sui minimi per il livello medio. Le associazioni datoriali – che nella loro proposta estendono a quattro anni la vigenza del contratto – propongono invece di confermare l’aumento definito in base all’inflazione, escludendo i costi energetici.

Sarebbero, inoltre, mancati passi in avanti anche su altre importanti parti normative quali welfare, previdenza formazione e inquadramento professionale, salute e sicurezza, appalti.