La pace grida la sua urgenza e deve essere giusta e attenta al rispetto dei diritti umani, mai “sottomissione”. Questo uno dei passaggi del discorso di fine anno del Presidente Sergio Mattarella. Il Capo di Stato nel suo decimo messaggio agli italiani ha inevitabilmente parlato delle guerre che stanno facendo perdere l’equilibrio al mondo intero. Ha rivolto un pensiero alla giornalista Cecilia Sala, detenuta in Iran, all’urgenza di pace in Ucraina e in Medio Oriente. In 17 minuti di intervento a reti unificate il Presidente della Repubblica è entrato nelle case degli italiani per rassicurare e pungere alo stesso tempo. Fotografando una Italia tra luci ed ombre. Senza però provocare però angoscia e tantomeno disfattismo, ha cercato sempre di stimolare le grandi energie del Paese. Ha ricordato i dati positivi nell’occupazione e nell’export ma anche di quanto i giovani siano risorse importanti per il Paese. Non dimentica però piaghe dolorose come quella della sanità, delle liste d’attesa dai tempi inaccettabili o il fenomeno dei femministici che ha visto in Giulia Cecchettin il caso più drammatico di quest’anno.
MESSAGGIO DI FINE ANNO, IL PRESIDENTE MATTARELLA: “LA PACE GRIDA LA SUA URGENZA”
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come ormai da tradizione, ieri sera ha parlato agli italiani. Nel suo discorso di fine anno si è soffermato sulle guerre che agitano il mondo, ma anche di speranza invitando i cittadini a riflettere e a non perdere l'ottimismo