Le opere, realizzate a partire dal 2011 per differenti sedi espositive in tutto il mondo, fanno parte del progetto artistico “Mécaniques Discursives” e il progetto è supportato da Fédération Wallonie-Bruxelles. La poetica del duo mette in relazione due epoche tra loro lontane, quella di Gutenberg e quella dei Big Data, prendendo le mosse dalle antiche tecniche incisorie ed estrapolandole dal proprio contesto tradizionale mediante proiezioni sui muri, oggetti riciclati, mosaici di disegni e installazioni tridimensionali. Il risultato è un sorprendente universo connotato da iconografie immaginifiche e collisioni temporali, un labirinto narrativo in cui la regola è una sola: “NON SEGUIRE LA GUIDA”. Il progetto prosegue idealmente al Museo della Figurina, con una esposizione del solo Yannick Jacquet in continuità con la ricerca cominciata con Penelle. Tra le migliaia di materiali conservati nell’archivio del museo, Jacquet ha rivolto la sua attenzione ad alcune serie di figurine cromolitografiche raffiguranti giochi di ombre con le mani che gli hanno ricordato i video di “Finger dance” diffusi dai social network: il fenomeno, che deriva dalla break dance, consiste nella creazione di ipnotiche coreografie attraverso l’uso delle dita ed è diventato virale tra i giovani sulle piattaforme TikTok e Youtube durante il periodo di isolamento imposto dal COVID. Il tutto confluisce in un’installazione site-specific in cui le figurine di fine Ottocento e inizio Novecento dialogheranno con proiezioni e video, dando vita ad una scenografia ibrida che pone in relazione il teatro delle ombre, gli alfabeti non verbali, il pre-cinema e i social network contemporanei.
Mécaniques Discursives. Don’t follow the guide!
Rimarrà aperta fino al 20 agosto la mostra Mécaniques Discursives. Don’t Follow the Guide!, curata da Francesca Fontana. L’esposizione rientra nella programmazione primaverile di Fondazione Modena Arti Visive e nasce da una selezione di opere frutto della collaborazione tra il videografo franco-svizzero Yannick Jacquet e l’incisore belga Fred Penelle.