Già dalle prime ore di questa mattina una parte degli operai dello stabilimento coinvolto ha iniziato ad assieparsi davanti ai cancelli dell’area che accoglie il gruppo di aziende operanti nell’ambito alimentare. La visione è spettrale, oltre la sbarra di ingresso, lontano, lo scheletro dello stabilimento più colpito, quello di Inalca. Lamiere accartocciate, brandelli di materiale plastico mangiato dal calore e ancora corpose lingue di fumo che hanno continuato ad essere alimentate dai focolai. Mentre i Vigili del Fuoco hanno continuato instancabilmente la loro attività, gli operai, fuori e divisi in gruppetti ha continuato a guardare attonito la situazione. Pochi di loro hanno scelto di rilasciare qualche commento, tra tutti invece molta preoccupazione per il prossimo futuro. Le cooperative da cui dipendono potrebbero, infatti, non garantire più continuità lavorativa