L’Emilia-Romagna chiede lo stato di emergenza nazionale per l’ondata di maltempo di giugno. Il presidente Stefano Bonaccini ha firmato e inviato la richiesta alla premier Giorgia Meloni per le “eccezionali avversità atmosferiche e i conseguenti danni” che hanno colpito quasi tutta la regione, Modena compresa. Il documento è stato inviato per conoscenza anche al ministero per la Protezione Civile guidato da Nello Musumeci e al capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. La ricognizione dei danni e la successiva istruttoria hanno portato ad una stima di 230 milioni di euro solo per la parte pubblica. L’ondata di maltempo ha visto il picco più grave tra il 23 e il 25 giugno, prima con temporali sparsi, poi con precipitazioni intense che hanno interessato soprattutto le zone appenniniche modenesi. La pioggia media areale caduta solo il 24 giugno risulta essere per la Regione il valore più elevato tra quelli disponibili dal 1961 a oggi. I fiumi Secchia e Panaro sono stati tra i corsi d’acqua più interessati dalle piene, che hanno registrato livelli di colmo superiori ai massimi storici in torrenti come il Rossena e il Tresinaro, affluenti dello stesso Secchia. Centinaia poi le frane e i piccoli smottamenti che hanno causato diverse interruzioni della rete stradale provinciale e comunale, con isolamento di località, abitati e case sparse, rendendo necessarie alcune evacuazioni.