Una musica antica, suonata con sapienza da chi tiene in vita una tradizione lunga 500 anni. È la voce delle campane suonate dai maestri campanari modenesi, che durante le festività si è fatta sentire sulla cima del campanile della Chiesa di Sant’Agnese. Un appuntamento che si rinnova in occasione delle feste cristiane più importanti e che sa di magia, quella nata dalla fatica delle braccia e dall’arte del fare oscillare a ritmo i giganti di bronzo. L’Associazione Unione Campanari Modenesi, statuto nato 50 anni fa, si impegna a far sentire i suoni delle campane, a volte tenui, a volte decisi, secondo la tecnica nata 5 secoli fa a San Petronio, a Bologna, ma estesasi in poco tempo anche a Modena. Una tradizione che la modernità, entrata nei campanili più recenti attraverso suoni elettronici, rischia di disperdere. Ed è proprio ai giovani che i campanari modenesi guardano per passare il testimone di questa antica arte.
Nel video le interviste a:
– Gabriele Manzini, Presidente dell’Associazione Unione Campanari Modenesi
– Adriano Manzini, Associazione Unione Campanari Modenesi