Maxioperazione dei Carabinieri per la tutela del lavoro di Reggio Emilia e Modena nel settore tessile. Nell’ambito dell’attività di contrasto al caporalato e allo sfruttamento sono scattati un arresto e quattro denunce. Al centro dei controlli dei militari, 7 laboratori tessili gestiti da cittadini cinesi, distribuiti per lo più a Reggio Emilia ma con “capofila” nella bassa modenese. In tutti i casi, rende noto l’Arma, sono state individuate gravi forme di sfruttamento, l’impiego di lavoratori in nero, talvolta privi di regolare titolo di soggiorno, oltre a violazioni in materia di salute e sicurezza e condizioni alloggiative precarie e degradanti per la dignità umana. In diversi casi i dipendenti erano costretti a lavorare in ambienti bui, senza uscite di sicurezza o piani antincendi e a dormire in locali attigui in bugigattoli e scarse condizioni igieniche. 101 i lavoratori controllati, 21 dei quali impiegati in nero, tra questi, 7 erano irregolari. Complessivamente nei laboratori tessili sono state elevati circa 410mila euro tra sanzioni, multe e ammende. Nel modenese, sono stati in particolare controllati 41 lavoratori, due dei quali irregolari. Al datore di lavoro sono state contestati violazioni circa gli ambienti di lavoro non conformi e l’impiego degli operai senza le previste procedure in materia di formazione e sorveglianza sanitaria. Nel solo laboratorio di Modena sono state elevate sanzioni amministrative per quasi 10 mila euro ed ammende per oltre 40 mila euro.
LOTTA AL CAPORALATO, MAXI OPERAZIONE DEI CARABINIERI TRA REGGIO E MODENA
Lavoratori sfruttati e irregolarità in laboratori tessili gestiti da cittadini cinesi tra Reggio Emilia e Modena. Elevate sanzioni per oltre 400mila euro in una vasta operazione dei Carabinieri