Modenesi sempre meno imprenditori. A dirlo, è l’ultima analisi dell’ufficio studio Lapam Confartigianato, che ha analizzato la demografia delle imprese nella nostra provincia, prendendo in considerazione il lasso di tempo dal 2010 al 2022. Un quadro di decrescita significativo, quello registrato, pari a un -5,6% e pressoché costante fino al 2020. Significa che a fine 2022 nel territorio si contavano 64mila imprese, rispetto alle 68mila del 2010. Numeri che devono fare riflettere. Per Gilberto Luppi, presidente dell’Associazione, “servono degli aiuti dal Governo che siano davvero significativi per incentivare a diventare imprenditori”. Ma non è tutto, perché delle imprese attive al 2022 il 30,6% è artigiano, un comparto che registra cali più consistenti di imprese, ovvero ben del 13,8%. Eppure, nell’ultimo decennio, l’economia della provincia di Modena pare non essersi arrestata. Il mercato dell’occupazione rimane vivace: se da una parte crescono del 2,7% gli addetti che lavorano nelle imprese del territorio e la dimensione media d’impresa, con attività che tendono ad essere sempre più strutturate, dall’altra diminuiscono dell’8,2% nello stesso periodo, tuttavia, i lavoratori in micro imprese con meno di 10 addetti. A proposito poi di valore aggiunto del nostro territorio: dopo la battuta d’arresto causata dalla pandemia, tra il 2010 e il 2020 quello di Modena vede un +10%.