Il calcio viene in second’ordine in questa grande emergenza sanitaria nazionale e ciò è un dato ormai chiaro a tutti. Lo stop al pallone, come a tutti gli sport, fino al 3 aprile è stata una scelta logica e obbligata vista la situazione d’emergenza per il Coronavirus. Il decreto del Governo ha lasciato la possibilità alle società di continuarsi ad allenare, a porte chiuse e sotto controllo dei propri medici. Il Modena lo ha fatto per l’ultima volta in mattinata, poi la società gialloblù ha annunciato uno stop che proseguirà fino a lunedì, quando la squadra si ritroverà. Il Carpi, che stasera avrebbe dovuto giocare il recupero sul campo della Feralpi Salò, ha annunciato di aver sospeso ogni attività della prima squadra fino a martedì 17 marzo e in questi sette giorni i tesserati biancorossi sono tenuti a rispettare le misure previste dal Decreto del Governo restando presso il proprio domicilio in città. Intanto la Lega Pro si interroga su come poter terminare la stagione, nel caso in cui dal 4 aprile si potesse tornare a giocare. Il presidente Ghirelli ieri mattina in Consiglio Federale ha ottenuto di poter prolungare la stagione fino al 30 giugno, rinviando le scadenze fiscali per le società del 16 marzo al 12 aprile, in attesa di un nuovo rinvio a giugno. Il 23 marzo un nuovo Consiglio Federale valuterà l’evolversi della situazione nazionale sul Coronavirus per decidere come muoversi, ma Ghirelli ha assicurato che le promozioni e le retrocessioni ci saranno in ogni caso.
LO STOP DEL CALCIO. IN C LA STAGIONE ARRIVA AL 30 GIUGNO
Dopo lo stop di tutto il calcio decretato dal Governo, anche Modena e Carpi con modalità differenti hanno interrotto gli allenamenti. E intanto la Lega Pro annuncia che in caso di ripresa si potrà giocare fino al 30 giugno