Smart working d’emergenza per fronteggiare il caldo record? La risposta potrebbe arrivare la prossima settimana. Questa sembrerebbe essere una delle misure del governo per fronteggiare l’emergenza caldo nei luoghi di lavoro. L’obiettivo è quello di fare ricorso alla forma di lavoro a distanza per evitare lo spostamento e l’esposizione ad alte temperature di milioni di lavoratori. La proposta della ministra del Lavoro, Marina Calderone, è stata esposta nel corso della riunione telematica con i sindacati e le associazioni datoriali. Tra le misure in corso di valutazione anche un ricorso più facile alla cassa integrazione organizzata su base oraria. Ovvero la cig ordinaria che può scattare in presenza di temperature eccezionalmente elevate, oltre i 35 gradi, che impediscono lo svolgimento di fasi di lavoro in luoghi esposti al sole. Il ministero starebbe valutando se è possibile estendere lo smart working emergenziale al contesto attuale ma l’intervento potrebbe avere bisogno di uno strumento di legge su misura. Calderone ha detto che in questo momento non c’è un veicolo normativo in cui inserirlo, ma ha anche aggiunto che però questo non vuol dire che non si possa comunque individuare. La riunione di ieri non è stata comunque conclusiva e gli interlocutori, ossia sindacati, associazioni d’impresa e rappresentanti di enti pubblici come Inps e Inal sono stati nuovamente riconvocati per lunedì 24 luglio.