Nel video, l’intervista a Raffaele Donini, Assessore Salute Regione Emilia-Romagna
Il decreto legge sulle liste d’attesa continua a far discutere. Approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 giugno, il decreto – composto di sette articoli – contiene alcuni provvedimenti voluti dal Governo-Meloni – e dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci – che non convincono le Regioni, punti di riferimento per l’organizzazione sanitaria locale, critiche soprattutto sull’assenza di concertazione. Tra le novità previste dal decreto: una piattaforma nazionale in costante contatto con le piattaforme regionali per le liste d’attesa, l’introduzione di un organismo di verifica e controllo dell’assistenza sanitare, secondo le direttive del Ministero, e il via ad un unico Cup. Oltre a questo decreto, è stato approvato anche un disegno di legge – composto da 15 articolo – anch’esso dedicato al piano per la riduzione delle liste d’attesa. I due provvedimenti sono stati revisionati e limati fino all’ultimo, insieme al Ministero dell’Economia e Finanza, sulle risorse disponibili. Per il personale del Sistema Sanitario Nazionale, infatti, si prevede un aumento della tariffa oraria fino al 20% e l’introduzione di una “Flat Tax” del 15% sugli straordinari di medici e infermieri. Sul decreto, l’Assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, è critico.