Nel video l’intervista a:
– Aldo Magnoni, Figlio di Armando Magnoni e nipote di Aldo Galanti
– Ilenia Guerra, Nipote Carlo Mazzelli
– Mauro Ferri, Figlio di Pasquale Ferri
Pasquale Ferri. Aldo Galanti. Armando Magnoni. Enos Guaitoli. Angelo Mambrini. Carlo Mazzelli. Hanno affrontato le atrocità delle leggi razziali. Sono stati costretti a vagare da un campo nazista all’altro patendo le più terribili sofferenze. Allo scopo di non dimenticare questa cruda pagina di storia e tramandare il ricordo anche alle nuove generazioni affinché simili atrocità non avvengano ma più. Oggi in Prefettura sono state consegnate le Medaglie d’Onore, conferite dal Presidente della Repubblica, a sei cittadini italiani, militari e civili deportati e internati nei lager nazisti. A ritirare le medaglie i loro familiari. Figli e nipoti, che queste storie le hanno sentite raccontare in prima persona da coloro che le hanno vissute e che, a distanza di anni, sono ancora ben impresse nelle loro menti. Racconti così forti, tragici, duri, tanto che il ricordo di quelle storie genera commozione e desiderio di lottare, perché questo, in futuro, non ricapiti mai più. Come la storia di Carlo Mazzelli, trasferito prima a Fossoli, poi a Mathausen e infine spostato al campo di lavoro di Brandeburgo. Riuscì a tornare a casa, e il suo racconto ha segnato la nipote, Ilenia Guerra, che ricorda i suoi insegnamenti. E poi storie di chi si è sempre opposto all’adesione alla Repubblica Sociale Italiana e, per punizione, fu costretto a vivere in scantinati e sfruttato per sgomberare le macerie dopo i bombardamenti. Pasquale Ferri riuscì poi a scappare: fece ritorno a casa che pesava 40 chili. Come lui tanti altri, e nel giorno dedicato al ricordo dell’orrore del passato, queste storie è bene raccontarle, perché i sacrifici di questi eroi non siano stati vani.