Vietate le attività che comportano assembramenti di persone, sospesi i viaggi di istruzione, iniziative di scambio e visite guidate. Uno dei primi punti trattati è stato quello dell’istruzione: stop ad attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle università. La misura, per il momento, sarà in vigore fino al 15 marzo, ma il governo non esclude un’eventuale proroga. Anche il mondo sportivo deve seguire nuove disposizioni, con i grandi eventi che devono essere celebrati a porte chiuse. Palestre, piscine – ma la stessa indicazione vale per cinema e teatri -, potranno aprire solo se in grado di far rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro tra le persone. I datori di lavoro possono applicare modalità di lavoro agile per ogni rapporto di lavoro di tipo subordinando: lo smart working può partire in modo automatico, senza particolari obblighi burocratici. Alle aziende di trasporto pubblico è chiesto di prevedere la sanificazione straordinario dei mezzi. Misure particolari si rivolgono agli anziani e agli immunodepressi: queste persone devono uscire di casa solo se strettamente necessario evitando in tutti i modi i luoghi affollati. Per quanto riguarda gli ambienti ospedalieri, gli accompagnatori dei pazienti non potranno più attendere nelle sale d’attesa dei pronto soccorso. Limitato anche l’accesso dei visitatori nelle strutture di lunga degenza. Il decreto comprende inoltre una serie di norme igienico-sanitarie come il lavarsi spesso le mani ed evitare abbracci e strette di mano. L’invito ai cittadini e di mantenere, qualora possibile una distanza interpersonale di almeno un metro. Si consiglia infine di non fare un uso promiscuo di bottiglie e bicchieri. Il Governo, oltre alle disposizioni atte a contenere l’epidemia, ha stanziato una serie di misure economiche per sostenere famiglie e imprese in difficoltà: per queste sono stati stanziati 7,5 miliardi di euro.
LE MISURE DEL GOVERNO, LE NORME PER CONTENERE L’EPIDEMIA
Un nuovo decreto per evitare il contagio: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato una serie di provvedimenti estesi a tutto il territorio nazionale fino al 3 aprile