Alle dichiarazioni scritte della Preside dell’Istituto Barozzi, ha risposto l’avvocato di Damiano, Stefano Cavazzuti. A seguire, il comunicato integrale:
“Rispondiamo al comunicato stampa della DS Prof.ssa Lorella Marchesini per respingere ancora una volta le accuse dalla stessa sostenute. Damiano ha semplicemente fatto espresso, nella sua qualità di rappresentante degli studenti dell’ITES J Barozzi, le molteplici criticità portate alla sua attenzione dagli studenti della scuola. Non ha mai diffamato, calunniato, ingiuriato, denigrato la DS, la Vicepreside, prof.ssa Paola Tirelli o altri membri della scuola, né l’Istituzione scolastica. Dimostrarsi critici nei confronti delle decisioni organizzative assunte dalla scuola non significa denigrare, ledere la dignità altrui, ma semplicemente esercitare diritti e doveri strettamente connessi alla figura di rappresentanza della collettività degli studenti. Viceversa, la risposta dalla Dirigente ancora una volta nega il diritto di critica all’interno della scuola e pone una vicenda di contrapposizione di due diverse visioni, quella degli studenti e quella della dirigenza, su un piano strettamente personale. Ricordiamo che la DS ha sanzionato Damiano con una nota di classe, dopo che il cdc aveva appena deciso di non procedere disciplinarmente per un’altra nota apposta dalla Vicepreside il 4 dicembre 2023 per avere trasmesso ai rappresentanti di classe una mail ricevuta dalla vicepresidenza. Non soddisfatta della nota disciplinare del 18 gennaio 2024 la DS ha convocato il CDI sullo stesso evento già sanzionato con la predetta nota e ha concorso a decidere 12 giorni di sospensione. La stessa DS aveva interrogato per ben tre ore Damiano l’11 dicembre 2023, senza permettergli di essere affiancato da un altro rappresentante degli studenti, sullo stesso evento, sempre le parole dichiarate alla stampa il 28 novembre 2023.
Non vi è chi non veda che il comportamento tenuto dalla DS nei confronti dell’alunno Damiano è stato assunto, unicamente, per intimidire e sanzionare un alunno che aveva osato criticare anche pubblicamente le sue scelte.
La DS non ha voluto instaurare un dibattito acceso, ma aperto e leale con i rappresenti degli studenti. La DS sapeva benissimo cosa era avvenuto l’ultimo giorno di scuola dell’a/s 2022/23 ma ha pressato per tre ore il giorno 11 dicembre 2023 Damiano per comprendere cosa il ragazzo sapesse direttamente degli eventi dell’ultimo giorno di scuola.
La DS con i molteplici comportamenti sopra denunciati si è spinta ben oltre il campo della valutazione sul piano educativo del comportamento di un alunno ma ha perseguito interessi personali piegando gli organi interni della scuola a suoi fini strettamente personali in una visione autoritaria della scuola. E’ proprio sul piano della responsabilità di un adulto verso un ragazzo, che sta esercitando il ruolo di rappresentante degli studenti, che la DS non si è dimostrata all’altezza del ruolo che le era stato assegnato dal Ministero, dall’USR, dai genitori e dalla intera società locale. Diversi insegnanti della scuola avevano chiesto in Collegio docenti e anche separatamente di non procedere disciplinarmente nei confronti dei rappresentanti degli studenti proprio al fine di non interrompere, neppure in un momento di contrapposizione delle diverse visioni, il canale del dialogo e del confronto. Detti suggerimenti pervenuti da più parti sono rimasti inascoltati e pervicacemente la DS ha proseguito sulla scia della repressione del dissenso. Questo comportamento non onora la Scuola, ma delude le aspettative di inclusione vera dei ragazzi nel contesto sociale. Sono gli adulti che hanno leso la dignità dei ragazzi ed in particolare di Damiano non il viceversa.
Avv. Stefano Cavazzuti”