L’attesa è finita! A quasi un mese e mezzo dall’alluvione oggi il Consiglio dei Ministri sarà chiamato a varare il disegno di legge contenente le linee guida per la ripartenza dei territori colpiti dalla calamità e a nominare il commissario alla ricostruzione in Emilia Romagna. Ormai sembra scontato che non si tratterà del presidente della Regione Stefano Bonaccini. In pole, secondo quanto appreso finora, ci sarebbe il nome di Francesco Paolo Figliuolo, già commissario all’emergenza Covid. Nei giorni scorsi si è parlato anche di Guido Bertolaso, del capo della protezione civile Fabrizio Curcio, di Giuseppe Vadala’, dal 2017 commissario alla bonifica delle discariche, e Nicola Dell’Acqua, nominato a marzo scorso commissario per l’emergenza idrica. Nulla al momento è stato ancora confermato da Palazzo Chigi, ma pare che l’intenzione dell’esecutivo sia quella di indicare il nome di un tecnico piuttosto che di un politico. Ad anticipare le intenzioni del Governo è stato Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera che ha dichiarato: “La nostra posizione è sempre stata laica. Musumeci ha chiarito perché si vuole un profilo tecnico, perché l’emergenza e la ricostruzione non coinvolgono solo la Romagna ma parte di Toscana e Marche; inoltre la ricostruzione richiederà un arco di tempo ben più lungo del mandato del presidente della Regione”. Intanto in attesa del nome del commissario il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini è tornato a battere cassa: la stima dei danni è di 8,8 miliardi, ma subito ne servirebbero 1,9 miliardi per gli interventi per le frane, rimettere a posto gli argini dei fiumi, recuperare e riaprire una parte di strade entro l’autunno per evitare l’arrivo di possibili nuove perturbazioni. Per quanto riguarda i rimborsi ai cittadini la cifra a disposizione al momento è ancora lontanissima dalla copertura dei danneggiamenti, mentre sul fronte  imprese al momento non c’è stato nemmeno lo stanziamento dei primi ristori. In tutto questo la Romagna si lecca le ferite ed ancora attende.