Se il commercio on line è tra le principali preoccupazioni per la contrazione dei guadagni dei negozi di vicinato, è un’analisi di Lapam Confartigianato che per il territorio modenese parla di un ulteriore aumento degli ecommerce, in un mondo sempre più globalizzato, che in un decennio sono più che raddoppiati. La contropartita però è il calo generalizzato del commercio al dettaglio e la cancellazione di un terzo dei venditori ambulanti. L’indagine Lapam ha interessato 100 imprese delle 11.256 modenesi e ha messo in luce le trasformazioni del commercio e il cambio di abitudini dei consumatori. Sono aumentati i negozi dell’usato, le farmacie che vanno di pari passo con un incremento della spesa per la cura della persona, i negozi di telefonia, elettrodomestici e tecnologie della comunicazione, e più attenzione del consumatore è anche per i negozi di vendita di bevande e alimentare specializzato. Pollice in giù per gli altri settori. Tra i più colpiti, le edicole, un terzo in meno, serranda giù per un quarto dei negozi di abbigliamento e calzature e -17.8% di articoli per la casa. In forte calo anche il commercio all’ingrosso con 1035 attività in meno in un decennio. Le cause? Secondo Licom, la colpa di queta situazione critica è data dall’inflazione che ha tolto la voglia acquistare, e il risultato è il calo del fatturato davanti all’aumento dei prezzi ma ad influire è anche lo spostamento del consumatore verso l’online, il minor passaggio davanti alle vetrine, gli alti costi di affitto dei locali e l’incremento del 55% dei costi del Pos, per il quale chiedono un intervento normativo. E nel futuro dei negozi di vicinato si prospetta una sfida, quella di evolvere da contenitori di prodotti in cui compiere acquisti, a luoghi esperienziali dove offrire ai clienti un servizio su misura con l’abbinamento strategico della presenza fisica a quella online