L’Italia oggi celebra la nascita del Tricolore. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio in occasione del 226esimo anniversario della Giornata Nazionale della Bandiera, ricorda come “i rappresentanti di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, proclamando la Costituzione della Repubblica Cispadana, innalzarono il primo Tricolore rosso bianco e verde a bande orizzontali, bandiera della loro unità. Sotto questi colori, con questi sentimenti, i nostri avi, nei decenni successivi, si batterono per realizzare l’unità d’Italia. Sotto questa bandiera si compirono le gesta del Risorgimento. Il Tricolore accompagnò la Guerra di Liberazione e, scelto dai Costituenti come vessillo della Repubblica, costituisce il simbolo della unità e indivisibilità del Paese e di quel patrimonio di valori e principi comuni solennemente sanciti dalla nostra Carta costituzionale”. La storia ci dice che la prima comparsa dei tre colori nazionali avvenne nel 1789 a Genova, ma solo il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia, per la prima volta, il Tricolore venne adottato ufficialmente da uno Stato italiano sovrano. Giuseppe Compagnoni, costituzionalista e letterato, fu il primo a suggerire l’utilizzo dei colori rosso, bianco e verde e per questo viene ricordato come il “Padre del Tricolore”. La bandiera, adottata dalla Repubblica Cispadana, divenne a bande verticali e senza stemma quando nacque la Repubblica Cisalpina. Il 17 marzo del 1861, si elevò a emblema nazionale del Paese Unito. Il riconoscimento ufficiale avvenne in seguito, il 12 giugno del 1946 grazie a un decreto legislativo del Presidente del Consiglio. “Espressione della passione civile del popolo italiano, – ha scritto il Capo dello Stato Mattarella – il Tricolore esprime la volontà di uno Stato democratico, aperto alla collaborazione internazionale e vicino ai cittadini, che persegue, in primo luogo a favore dei giovani, le migliori condizioni per la costruzione del futuro, in un clima di pace, giustizia, coesione sociale”.

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