Tutta l’Italia è ufficialmente chiusa per Coronavirus. Una situazione del tutto nuova che ha seminato dubbi e incertezze nei cittadini. Partiamo con il dire che le merci non si fermano e i supermercati saranno regolarmente riforniti, non c’è quindi alcuna ragione per fare scorte creando file e assembramenti nei negozi. Riguardo la delicata questione spostamenti. È necessario stare in casa ma si può uscire per andare a lavorare, per motivi di salute e in caso di necessità. Gli spostamenti per stato di necessita riguardano nello specifico il recarsi a fare la spesa, a comprare medicinali o muoversi per assistere un familiare malato che necessita di assistenza. Anche i nonni che devono spostarsi dal proprio domicilio per accudire i nipoti mentre i genitori sono a lavorare potranno farlo. Non sono compresi nello stato di necessità spostamenti per andare a trovare amici o parenti per motivi di piacere. La convivialità dovrà essere messa momentaneamente da parte. Per quanto riguarda gli spostamenti per lavoro a tutti i cittadini è chiesto di lavorare da casa, se possibile. Chi non può farlo, può comunque recarsi al proprio posto di lavoro anche se è fuori dal proprio comune di residenza. Tutti gli spostamenti devono essere giustificati da un’autodichiarazione, che potrà essere effettuata anche sul momento durante il controllo delle Forze dell’Ordine, oppure si possono scaricare i moduli dal sito istituzionale della Prefettura. Chi non può per nessun motivo uscire di casa sono coloro che si trovano in isolamento per essere entrati in contatti con una persona positiva. Per chi violerà le norme sarà prevista una sanzione per inosservanza di un provvedimento di un’autorità, punita con l’arresto fino a tre mesi o un ammenda fino a 206 euro, oppure nei casi più gravi una sanzione per delitti colposi contro la salute pubblica, con pene da sei mesi a dodici anni.