La Game Engine Culture nasce come una serie di software per la creazione e lo sviluppo di videogiochi. Con la rapida espansione della società digitale, tali software sono oggi andati oltre questa specifica funzione per diventare la materia prima con la quale accediamo alle informazioni. Nonostante l’espressione faccia tuttora riferimento al gioco, oggi il Game Engine riveste in modo totalizzante la sfera del mondo digitale con cui ci interfacciamo alla realtà. Da un lato, dunque, immagini e suoni sono concepiti e realizzati da macchine per altre macchine attraverso sistemi di intelligenza artificiale, dall’altro il Game Engine, andando oltre il videogioco, è la base per la creazione di qualsiasi esperienza audiovisiva, visiva, sonora, interattiva: uno dei media chiave del nostro tempo, il motore generatore della nostra attuale cultura. Questo nuovo ruolo dell’informazione visiva e sonora è ciò che guida le nostre azioni, le nostre economie, il nostro mondo. Per comprendere questi spostamenti, la mostra propone di guardare al lavoro di artisti che da anni, e in anticipo rispetto ai tempi, hanno esplorato e rielaborato questo nuovo territorio. Un viaggio, dunque, a trecentosessanta gradi nel cuore di uno dei temi principali della nostra contemporaneità, all’interno di ciò che sta fondamentalmente modificando le nostre vite, il nostro modo di relazionarci, in una parola, il nostro mondo.
IS THIS REAL? ALLA FONDAZIONE ARTI VISIVE DI MODENA NELL’EPOCA DELLA GAME ENGINE CULTURE
Alla Palazzina dei Giardini del Parco Ducale di Modena va in scena un’interessante collettiva, curata da Valentino Catricalà, che indaga il dialogo tra le arti visive e l’immaginario videoludico contemporaneo.