All’interno l’intervista a Fabrizio Starace (Task Force governativa per il Coronavirus)
Che la ripartenza sarà graduale è ormai certo, ma la gradualità potrebbe essere addirittura regionale. Sul tavolo della task force, che sta lavorando alla fase due dell’emergenza Coronavirus in Italia, c’è l’ipotesi di organizzare le aperture per macroaree, a seconda della diffusione del contagio. Questa strategia, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Ansa, potrebbe prevedere un monitoraggio per 15 giorni, che servirà per decidere nuove chiusure oppure altre riaperture. Dunque, almeno fino all’arrivo del vaccino, dovremo abituarci a un andamento altalenante tra allentamento di misure e nuove restrizioni, in base alla curva dell’epidemia. I primi a ripartire dovrebbero essere: settore automobilistico, aziende della moda, mobilifici e cantieri che potrebbero riaprire già dal 27. Mentre a partire dal 4 maggio, data indicata come termine dell’ultimo lockdown deciso dal governo, dovrebbero riaprire anche parchi, bar e ristoranti. Questi ultimi dovranno rispettare però una serie di limitazione per poter riaprire le porte: distanziamento tra clienti, divieto di assembramento, anche il personale dovrebbe indossare guanti e mascherine per poter servire. Limitazioni che saranno obbligatori anche nei parchi, dove le persone dovranno comunque rispettare la distanza di sicurezza. Mentre la chiusura dei confini regionali potrebbe rimanere anche dopo il 4 maggio e durare almeno altre due settimane, secondo quanto riporta il quotidiano la Repubblica. Al momento si tratta di ipotesi, come sottolineano anche fonti di Palazzo Chigi che ricordano come non ci sia ancora nessuna data certa sulle riaperture. Le decisioni sull’allentamento del lockdown saranno comunicate dopo le conclusioni dei lavori della task force.